Cervia
Viaggia con PAYBACK

Le saline dell’Emilia Romagna, le terre dell’oro bianco

È un formidabile alleato in cucina, soprattutto se utilizzato nelle giuste dosi, e ha alle spalle una storia lunghissima. L’oro bianco, questo il suo soprannome più famoso, ma tutti lo conosciamo semplicemente come sale, prodotto da sempre di fondamentale importanza nella conservazione dei cibi e oggi elemento essenziale nelle cucine di tutto il mondo.

La sua importanza è tale che, pur con un’abbondante presenza in natura, richiedeva già dal passato una lavorazione dai ritmi lenti, legati alla stagionalità e per questo difficili da stabilire con certezza.

Ancora oggi sono molte le località dove ammirare le saline, dove il sale nasce e vede la luce per la prima volta, e ce ne sono anche in Italia.

Tra le saline marittime italiane, spiccano certamente quelle dell’Emilia Romagna, che si trovano rispettivamente a Cervia e Comacchio, nelle province di Ravenna e Ferrara.

Luoghi che oggi vivono di un turismo culturale, enogastronomico e fortemente legato al periodo estivo, ma la cui economia è stata caratterizzata per decenni, se non addirittura per secoli, dall’estrazione del sale.

La Riserva naturale Salina di Cervia e la Salina di Comacchio (quest’ultima inserita nel Parco Delta del Po) coprono un’area complessiva di circa 1.400 ettari, e sono siti naturalistici che meritano una visita approfondita.

Cervia, la città del sale

Tra le principali e più frequentate località della Riviera Romagnola, Cervia gode di uno storico rapporto con il sale, cristallizzato in una serie di esposizioni museali tematiche oltre che nella Riserva naturale Salina di Cervia.

Il MUSA, o Museo del Sale, nasce negli anni Ottanta dalla passione di un gruppo culturale capitanato da Agostino Finchi, un salinaro che ha voluto mettere a disposizione della città e dei visitatori la sua esperienza, recuperando antichi oggetti e mostrando il valore della raccolta e lavorazione del sale.

Il Museo del Sale si trova nella Salina Camillone dal 2004, in un grande spazio espositivo che unisce architetture industriali classiche e allestimenti moderni: una collezione etnologica che sfrutta le conoscenze e le capacità dei salinari di Cervia per narrare la storia della città attraverso l’oro bianco.

L’altro spazio museale che la città di Cervia ha dedicato al sale è l’Ecomuseo del sale e del mare, nato nel 2013 e che non ha una sede fissa, quanto piuttosto delle “antenne”, ovvero degli spazi uniti da un percorso tematico; sono ventotto le antenne dell’Ecomuseo di Cervia, che vanno dalla già citata Salina Camillone alle chiese della città, passando per le Colonie Varese, il Quadrilatero e la Torre Esagonale.

Proprio la Salina Camillone si trova all’interno del territorio protetto della Riserva naturale Salina di Cervia, che si estende per quasi ottocento ettari in una zona a nord-ovest della città e che conserva una biodiversità floro-faunistica di particolare interesse.

Per i più interessati, nella Salina Camillone si trova ancora una vasca (sulle dieci originarie) utilizzata per l’estrazione manuale del sale, in una sorta di tentativo di conservazione della competenza artigiana necessaria in questo importante compito.

Le saline di Comacchio

Propaggine marittima della Ferrara estense, Comacchio ha avuto un rapporto complice con il mare e il sale già a partire dall’epoca romana.

Il territorio delle saline di Comacchio, e della riserva collegata – che rientra nel grande novero del Parco regionale del Delta del Po – si estende per circa 600 ettari e si trova a meno di tre chilometri dalla costa adriatica. Una pausa dal gusto salato se, in estate, si sceglie la riviera adriatica dell’Emilia Romagna per le proprie vacanze.

A differenza delle saline di Cervia, a Comacchio l’estrazione industriale è terminata da oltre trent’anni, e questa interruzione ha parzialmente cambiato la morfologia stessa delle saline che oggi si mostrano quasi completamente allegate, dando a tutta l’area l’assetto di un lago di sale.

Visto il terreno pressoché piatto, la visita al bacino è facilmente accessibile, e permette di conoscere al meglio sia le strategie di conservazione della biodiversità floro-faunistica della zona di Comacchio, sia i reperti storici che afferiscono all’estrazione del sale, come la Torre Rossa o la sala nella quale si trovano pannelli esplicativi e alcuni interessanti reperti del periodo di attività della salina di Comacchio.

Il complesso delle saline di Comacchio e del Lido degli Estensi è visitabile solo se si è accompagnati da guide autorizzate del consorzio Ferrara Terra e Acqua, e con orari piuttosto ridotti: solo al martedì e venerdì mattino nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno e settembre, mentre di pomeriggio unicamente nei mesi di luglio e agosto.