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Alatri, tra mura ciclopiche e viaggi nella memoria

Terra dalla natura piacevolmente accogliente, di tradizioni antiche e di storia, la Ciociaria è una delle zone che maggiormente catturano l’attenzione del turista nel Basso Lazio.

Coloro che vogliono concedersi una escursione, un viaggio o anche semplicemente una gita fuori porta alternativa rispetto all’Urbe o alle destinazioni più note di questa regione del Centro Italia troveranno soddisfazione nel posare piede ad Alatri, 30mila abitanti ai piedi di una antica Acropoli e tra i più grandi comuni ciociari, subito dopo Frosinone e Cassino.

L’Acropoli è del resto una possente testimonianza delle antiche origini di Alatri, una cittadina dove trovare luoghi storici ad ogni angolo, e monumenti che raccontano una ad una le sue vicende.

Saccheggiata e depredata nel corso del Medioevo, fortemente danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale, Alatri è un posto che ha vissuto fasi alterne e che stoicamente ha resistito, mostrandosi oggi al visitatore in una veste sobria eppure elegantissima.

È un turismo culturale, quello che attende l’ospite ad Alatri, uno dei passaggi obbligati del “Grand Tour” in Ciociaria; un turismo culturale che, tuttavia, si arricchisce di angoli dalla natura paradisiaca nei quali immergersi è un vero piacere.

Civita, alla scoperta dell’Acropoli

Mura ciclopiche, porte monumentali ed edifici colossali. L’Acropoli di Alatri, altrimenti conosciuta come Civita (quasi a voler testimoniare la sua dimensione di cittadella, fortificata e praticamente impossibile da conquistare), è un vero e proprio museo a cielo aperto, che si estende per quasi ventimila metri quadrati lungo il colle su cui sorge Alatri, a circa 500 metri sul livello del mare.

La zona perimetrale della Civita è ancora oggi racchiusa dalle maestose mura ciclopiche, eseguite con una tecnica tanto antica quanto infallibile, come dimostra l’ottimo stato di conservazione attuale. Le mura ciclopiche di Alatri, infatti, vennero costruite incastrando le pietre tra loro ed evitando dunque il ricorso a materiali collanti o cementizi. Se si avesse la possibilità di ammirarle dall’alto, le mura si mostrerebbero con una particolare forma a trapezio che le contraddistingue e le rende uniche nel loro genere.

Accessibile dalle due porte principali (Porta Maggiore e Porta Minore), l’Acropoli è dominata dalla Concattedrale di San Paolo, luogo di culto sorto sui resti di un antico tempio pagano ad incarnare appieno il simbolico “passaggio di consegne” tra culto romano e culto cristiano.

Circondata da vialoni alberati, e circondata a 360 gradi da un dignitoso panorama, l’Acropoli di Alatri è la prima tappa di questo percorso alla scoperta della città.

I luoghi di culto della città

Dapprima sede vescovile unica, ora associata alla vicina Anagni, Alatri è una città dove – quasi ad ogni angolo – è possibile trovare numerosi esempi dell’architettura religiosa italiana, declinata in maniera pregevole a seconda delle epoche e del sentimento dei suoi progettisti.

La Collegiata di Santa Maria Maggiore, incanta all’esterno con il suo rosone trecentesco, e custodisce al suo interno diverse opere artistiche come il Trittico del Redentore, la Madonna di Costantinopoli e la Vergine con il Bambino e San Salvatore.

Nell’Ex convento di San Francesco desta una certa curiosità l’affresco del Cristo nel labirinto, un’opera unica nel suo genere in quanto unisce due raffigurazioni – il Cristo storico e il labirinto circolare – decisamente distanti a livello iconografico.

Interessante anche la Chiesa di Santo Stefano e quella di San Silvestro, mentre nei dintorni meritano una visita il Protocenobio di San Sebastiano e la Tecchiena, edifici religiosi inseriti in un ricco contesto naturalistico.